sabato 9 marzo 2013

Consiglio a tema (#3)



In questa rubrica (ho ripreso l'idea da qualche amica blogger!) del sabato vi consiglierò un libro a tema, che può essere un elemento nella copertina, un argomento, una ricorrenza..!)


Questa settimana vi consiglio.. un libro ambientato in India!




Trama:
"Il dio delle piccole cose" narra la vicenda di una donna che lascia il marito violento e torna a casa con i suoi due bambini, i gemelli Estha e Rahel, maschio e femmina. Ma nell'India meridionale dei tardi anni Sessanta, una donna divorziata come Ammu si ritrova priva di una posizione sociale riconosciuta; a maggior ragione se commette l'errore imperdonabile di innamorarsi di un paria. Non è dunque una vita facile quella toccata ai due gemelli, legati nel profondo da "un'unica anima siamese". Attraverso lo sguardo di Estha e Rahel, prende forma la storia di un grande amore, in cui si riflette il tema universale dei sentimenti in conflitto con le convenzioni.

Il mio pensiero:
La cosa "particolare" del libro è il modo di scrivere della Roy. Pieno di metafore, sibillino, che parte spesso per la tangente. Questi stessi elementi che inizialmente mi hanno irritato e fatto fare almeno un centinaio di sbadigli in mezz'ora, sono gli stessi che poi mi hanno affascinato e ipnotizzato. Probabilmente non sarebbe stato lo stesso ottimo romanzo, se non ci fossero stati questi elementi negativi.
Stile a parte (che però a volte è semplicemente geniale: certe sfumature mi hanno fatto adorare libro e autrice incondizionatamente), la storia è bellissima; non lasciatevi ingannare dalle poche righe sulla quarta di copertina, perchè sono una minima parte di tutta la storia.
I personaggi sono fantastici, delineati in maniera deliziosa. In particolare, mai potrò dimenticare Baby Kochamma , sebbene sia un personaggio secondario e -diciamocelo- inutile. E' cattiva, invidiosa, stupida, meschina, infida e tutto ciò di negativo che vi può venire in mente. Sarebbe da prendere a schiaffi selvaggiamente. Ho preso in antipatia anche Sophie Mol che arriva -suo malgrado, certo- e rompe la quiete e la serenità della famiglia. Anche lei è cattiva: "Lasciamone una viva, così si può sentire sola" in risposta al fatto che Rahel stesse uccidendo tutte le formiche. Ora. E' crudele anche uccidere le formiche, ma quale bambina di otto anni penserebbe mai una cosa del genere?! O.o Ho amato molto Ammu, Rahel e Estha.. Il legame tra i due gemelli poi, è da invidiare. Dolcissimo l'Estha "adulto", con il fardello di colpe reali e presunte che si porta dietro.
C'è poi Velutha. Io me lo sarei sposato, come minimo!
Nel libro vengono messi in gioco amore (in particolare quello incondizionato di Ammu per i figli), gelosia, rabbia, rancore, ingiustizie, soprusi, incomprensioni. Insomma, vite intere.
A far da contorno alla storia della famiglia, c'è anche la storia vera : non a caso, una parte fondamentale nel romanzo è riservata alla Casa della storia , per l'appunto. Tra cui l'assurdità delle condizioni di un Paravan, l'intoccabile. Ad un certo punto Ammu dice: "Dobbiamo proprio comportarci come se appartenessimo a una cazzo di tribù dimenticata da Dio che è stata appena scoperta?" (Pag 193). Ciafff! Questa frase mi ha colpito come uno schiaffo, più di tutte le ingiustizie e i soprusi del libro. Si perché anche io, da brava occidentale, ho commesso l'errore di giudicarli come una terra regredita, non certo alla nostra altezza. Ecco. Chiedo perdono per il mio atteggiamento superiore (Superiore di che, poi? Viste le cose in Italia.. u.u). Ho imparato la lezione, e non giudicherò più a priori, promesso! Da leggere. Assolutamente .

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