Titolo: La biblitoeca dei libri proibiti
Autore: John Harding
Pagine: 266
Titolo originale: Florence e Giles
Voto:
Autore: John Harding
Pagine: 266
Titolo originale: Florence e Giles
Voto:
La prima reazione appena finito il libro è stata: "MAH". La seconda pure.
credo che John Harding abbia le idee un tantino confuse, perché sinceramente non saprei come definire il romanzo: narrativa? (no, ci sono elementi paranormali); paranormale? (no, sono elementi troppo deboli e mal sviluppati); giallo? (nì, ma anche qui è piuttosto debole).
Insomma, un gran miscuglio di tanti elementi ma sviluppati in maniera veramente carente.. Ad un certo punto non sapevo più dove volesse andare a parare!
Tralaltro mi ha tratto in inganno il titolo (strano..): la biblioteca e i libri proibiti compaiono sì e no nelle prime venti pagine (e infatti mi domandavo come potesse sviluppare una storia decente in altre 240 pagine con attinenza all'argomento.. Semplice, non lo ha fatto!).. Ma mantenere il titolo straniero è chiedere troppo?! Florence e Giles infatti, pur non brillando di originalità, avrebbe avuto più senso, visto che sono i nomi dei due protagonisti..
Ma passiamo alla storia: dunque Florence e Giles sono due fratellastri che vivono in una villa sperduta con la governante e la servitù; lo zio, figura altamente ambigua, vive a New York per fatti suoi amareggiati perché la moglie lo ha letteralmente accanato dopo che è diventata una donna istruita.
Viene chiamata un'insegnante per Giles (ma non per Florence, perché secondo lo zio le donne devono rimanere ignoranti come zucche, visto il destino della sua sposa..) e dapprima è una ragazza che muore in circostanze misteriose (mai chiarite, tralaltro) poi l'altrettanto ambigua Miss Non.mi.ricordo.come.si.chiama.ma.non.è.importante.. E qui dovrebbe cominciare il presunto mistero e le atmosfere, ehm, ricche di pathos. Mi sembra inutile dire che io queste non le ho viste nemmeno di striscio!
Ah, il ruolo della biblioteca? Florence aggira il divieto di non leggere e impara da sola, a otto anni. Realistico, no? A 12, al momento della narrazione, ecco come se ne esce: "Cominciai ad imparare dal sola le lingue e ad acquisire una conoscenza passabile del francese, dell'italiano, del latino e del greco". Naturale, no?! E chi diamine sei, McGywer???!
Che poi sul serio, la faccenda ritorna alla presenza dell'istitutrice perché la ricatta: niente indagini sul suo passato e in cambio lei può leggere ciò che le aggrata..
Vabbé, comunque c'è pure il povero Theo, vicino di Florence e compagnia bella che non va a scuola per l'asma.. Ecco che diventano amici e il povero disgraziato viene messo in messo alla follia di Florence.. La sua fine mi ha lasciata sgomenta, giuro!
Non c'è niente che stia in piedi a dirla tutta e si arriva alla fine con un grande senso di disagio e di rammarico per aver speso tempo a leggere questo orrore;
Spiegazioni dei fatti buttati lì per caso? E perché mai! Ora io PRETENDO di avere queste spiegazioni e vedere come il cervello di Harding ha lavorato ed elaborato la storia. Del genere: "Ma la povera prima governante che c'entra nella storia?" " Chi era in realtà Miss Non.mi.ricordo.come.si.chiama.ma.non.è.importante?" "Perché il suo interesse per Giles?" "Che ruolo ha lo zio?" "Come si spiegano tutte le cose sovrannaturali che vengono citate e poi dimenticate?"
Ecco, ed è solo una piccola lista.. .__.
Ma nuooooooo!! A me è piaciuto invece!
RispondiEliminaConcordo sul titolo, perchè la biblioteca in sè non è proprio al centro della storia.
Però se non ricordo male, dato che l'ho letto un pò di tempo fa, la storia è raccontata dal punto di vista della bambina, che alla fine si rivela essere una pazza lucida!! E questo proprio non me l'aspettavo, anzi, pensavo fosse un incubo!
Secondo me questo aspetto è reso molto bene e il finale lasciato un pò aperto ci sta, come da storie horror classiche in cui non si riesce a risolvere tutto. :)