Titolo: Neither here nor there - travels in Europe
Autore: Bill Bryson
Pagine: 256
Goodreads
Voto:
Ho "conosciuto" (librescamente parlando!) Bill Bryson qualche tempo fa, quando mi sono apprestata a leggere "Breve storia di (quasi) tutto".. Data la mia ignoranza e soprattutto la mia pigrizia, ho pensato che un compendio sulla storia dell'umanità, narrata con ironia e leggerezza avrebbe fatto al caso mio. Peccato che non avevo considerato fino in fondo quanto potesse essere terribile e autocratica la mia pigrizia. Le 500 e passa pagine mi hanno demoralizzato, l'inizio del libro non è stato sufficientemente scoppiettante per incuriosirmi e spronarmi ad andare avanti.. Ed è finita con un nulla di fatto, io con la mia ignoranza e Bill Bryson sconosciuto e un po' odiato.
(Credo di essere arrivata a pagina 40, impegnandomi. Qui si potrebbe quasi sollevare il dilemma del mio approccio ai libri voluminosi, ma ve lo risparmio :D)
Poi niente, mi serviva un libro che contenesse un viaggio in almeno tre posti/paesi e sono incappata in questo libricino.. La seconda chance non si nega (quasi) a nessuno!!
Esilarante, senza dubbio. Avete tanta voglia di viaggiare e poco tempo per farlo? Magari vi andrebbe una bella risata nel mezzo? Allora leggete il libro di Bryson, che fa al caso vostro! :D
Tralaltro, offertona speciale, vedrete l'Europa con gli occhi di un americano.. Mica cavoli!
Mi sono divertita, mi sono incuriosita e soprattutto, mi sono lasciata trasportare in giro.. E insomma, cosa chiedere di più ad un libro su un viaggio?
“I don’t know why religious zealots have this compulsion to try to convert everyone who passes before them – I don’t go around trying to make them into St Louis Cardinals fans, for Christ’s sake – and yet they never fail to try. Nowadays when accosted I explain to them that anyone wearing white socks with Hush Puppies and a badge saying HI! I’M GUS! probably couldn’t talk me into getting out of a burning car, much less into making a lifelong commitment to a deity, and ask them to send someone more intelligent and with a better dress sense next time, but back then I was too meek to do anything but listen politely and utter non-committal ‘Hmmmm’s’ to their suggestions that Jesus could turn my life around. Somewhere over the Atlantic, as I was sitting taking stock of my 200 cubic centimetres of personal space, as one does on a long plane flight, I spied a coin under the seat in front of me, and with protracted difficulty leaned forward and snagged it. When I sat up, I saw my seatmate was at last looking at me with that ominous glow.‘Have you found Jesus?’ he said suddenly.‘Uh, no, it’s a quarter,’ I answered and quickly settled down and pretended for the next six hours to be asleep, ignoring his whispered entreaties to let Christ build a bunkhouse in my heart.”
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